Protesi seno

Tipi di Protesi per il seno

Protesi mammarie per mastoplastica additiva estetica

Le protesi per il seno che si usano attualmente sono di silicone ad alta coesione, mentre gli involucri possono essere testurizzati a superficie rugosa o ricoperti in poliuretano. Ulteriori informazioni sulla scelta del tipo di protesi puoi trovarle nella pagina principale sulla mastoplastica additiva.
Per quanto riguarda la forma, gli impianti, che utilizziamo per la mastoplastica additiva si distinguono genericamente in protesi rotonde e anatomiche o a "goccia".

Protesi per il seno di forma anatomica

Le protesi anatomiche sono nate come impianti per essere utilizzati in ricostruzioni post-mastectomia, cioe’ nei casi in cui vi è stata un’ablazione totale del tessuto ghiandolare e adiposo della mammella e debba essere ripristinata la forma anatomica del seno che non esiste più.
L'uso degli impianti anatomici, in ambito prettamente estetico sponsorizzato alla fine degli anni 90 da una famosa ditta produttrice americana è ancora in voga, per la presunta naturalezza che questi impianti produrrebbero al livello del polo superiore del seno, che secondo alcuni risulterebbe meno "bombato" rispetto a quello che si otterrebbe con impianti rotondi, specie in pazienti molto magre.
L'utilizzo di impianti anatomici è stato tuttavia ridimensionato in seguito alle problematiche specifiche riscontrate negli anni, primo tra tutti la possibilità di alterazione della forma del seno per rotazione dell'impianto all'interno della tasca protesica, condizione questa normale, che per ovvi motivi, con impianti simmetrici (protesi rotonde) non comporta alterazioni dell'estetica del seno stesso.
Molti lavori scientifici inoltre, avrebbero evidenziato controindicazioni specifiche nei casi in cui si optasse per l'utilizzo di protesi anatomiche in ambito estetico in presenza di ptosi o imperfezioni della mammella anche di grado lieve, che verrebbero inevitabilmente accentuate utilizzando questo tipo di impianti.
Secondo altri autori una lamentela tipica delle pazienti dopo l'intervento con l'utilizzo di questi impianti sarebbe un effetto “troppo naturale” con correzione parziale, specialmente della parte superiore del seno.
Altri svantaggi sono la maggiore durezza al tatto dovuta ad una maggiore coesività del gel e un prezzo di listino generalmente più elevato.
Per concludere c'è da dire inoltre, che le osservazioni a lungo termine, dimostano effetti estetici, con le protesi rotonde, equiparabili a quelli che si ottengono con le protesi anatomiche, rendendo quindi una scelta in tal senso inutile.

Protesi per il seno Rotonde

Le protesi rotonde rimangono a mio modo di vedere la migliore opzione attualmente disponibile sul mercato per la mastoplastica additiva estetica. La possibilità di scegliere tra differenti tipi di profilo (basso, medio, alto, super-riempito) consente un perfetto adattamento dell'impianto alle caratteristiche del seno e del torace della paziente.
Gli impianti di forma rotonda risultano più morbidi al tatto e non presentano le problematiche relative alla rotazione spontanea dell'impianto all'interno della tasca protesica.

Per quanto riguarda la naturalezza del risultato, che secondo alcuni risulterebbe migliore con le protesi anatomiche occorre specificare che questa non è  legata alla forma delle protesi, ma alla scelta di un impianto di volume e profilo adeguato e dalla collocazione nel giusto piano chirurgico (subghiandolare, subfasciale, submuscolare) sulla base della costituzione della paziente (quantità di ghiandola, caratteristiche del solco sottomammario, presenza di ptosi).

Durata delle protesi dopo una Mastoplastica Additiva

Cercherò ora di chiarire alcuni aspetti e quesiti, che spesso mi vengono posti dalle pazienti prima dell’intervento chirurgico, tra questi la durata delle protesi dopo un intervento di mastoplastica additiva.
Bisogna innanzitutto distinguere tra le protesi di vecchia generazione con involucro liscio, riempite con silicone liquido e quelle che usiamo attualmente ed in commercio da circa 15 anni.
Tutte le volte che ho sostituito protesi di vecchia generazione ho quasi sempre trovato una piccola quantità di silicone trasudato fuori dall’involucro delle protesi anche se intere e non danneggiate.
Il passaggio del silicone liquido attraverso l'involucro intatto, giustifica in un certo senso la sostituzione delle protesi di vecchia generazione dopo un periodo variabile tra 7 e 15 anni dall'intervento di mastoplastica additiva, anche se ho già sostituito impianti collocati più di 20 anni fa senza alcun tipo di rottura o anormalità.
Per quanto riguarda le protesi attualmente in uso, riempite con silicone sotto forma di gel coesivo, ci sono studi scientifici statunitensi che dimostrano come non esista una durata definita della protesi (vedi il riferimento scientifico numero 11).
In un lavoro scientifico la percentuale di rottura su 183 impianti di silicone gel coesivo di III generazione testati è stata di circa il 6%. Allo stato attuale siamo già arrivati a protesi di silicone gel coesivo di IV generazione, ulteriormente evolute, con un probabile ulteriore abbassamento di questa percentuale.
Spiego, che anche in presenza di rottura della protesi, ad esempio nel corso di un incidente stradale, come è già successo ad una mia paziente, in assenza di difetti estetici quali asimmetria conseguente il trauma ed in assenza di eventuali reazioni infiammatorie o sintomatologiche, non esiste la necessità immediata di sostituire le protesi (vedi il riferimento scientifico numero 19).